I vini, diciamolo, sono tutti buoni, fare vino scadente non è poi così facile. Però un paio di rischi possiamo correrli: uno è bere vino anonimo, quel vino che dimentichi subito, senza anima e personalità, l'altro è assaggiare qualcosa che non c'entra con il nostro gusto. e non importa se ha fatto incetta di premi e medaglie, la voglia del secondo bicchiere proprio non c'è.
Orizzontarsi non è facile, perché anche nell'ambito della stessa zona o dello stesso vitigno le differenze possono essere importanti, bisogna allora trovare un modo per classificare il vino che possa anticiparmi il gusto, non il valore, visto che anche novantanove centesimi non garantiscono che quel vino mi piacerà. Il nostro progetto aiuta a scegliere in base alla sensazione che il vino trasmette: cinque qualità per cinque modi di bere. Andiamole a scoprire. |
LeggerezzaUna qualità universale. I vini di leggerezza non tradiscono mai, proprio perché vanno d'accordo con tutto e con tutti. Hanno profumi delicati, di fiori e frutta bianca con qualche divagazione aromatica, un gusto lineare che non invade ma si fa riconoscere, sono scorrevoli, vivi ma senza spigoli.
Da abbinare a piatti anch'essi leggeri e spensierati, per esempio tutto ciò che fa aperitivo, l'alta cucina raffinata e minimale, la semplicità delle verdure o l'energia dei fritti, ma mi raccomando, sempre cotture brevi |
DinamismoI vini che non stanno mai fermi: sfaccettati, luminosi, musicali, aromatici. Si possono azzardare abbinamenti arditi e stupire anche i più navigati degustatori. I profumi si fanno più complessi e intensi, il frutto è maturo, al palato si sente più densità. Sono vini completi ma il loro denominatore comune rimane la freschezza.
Vogliono una cucina essenziale ma decisa, largo quindi ai piatti mediterranei e alla cucina etnica, basta che sia ben speziata ma senza eccessi di piccante |
SostanzaLa sostanza è come un avvolgente drappo di velluto, il vino si sente, è corposo, ricco, morbido. Il profumo è intenso, continuo, dove il frutto la fa da padrone, il gusto appagante, pieno, confortante, le spezie fanno capolino, gli affinamenti, anche in legno, possono farsi sentire ma tutto è senza complessità,
sono vini facili, bevibili, godibili. Da bere con piatti ricchi ma non troppo elaborati: la grigliata, i grandi salumi, i primi piatti italici e, perché no, le pizze |
ProfonditàIl gioco comincia a farsi impegnativo, ogni sorso può essere una scoperta. Sono vini che hanno alle spalle tempi lunghi e uve eccezionali, per molti ma non per tutti.
L'intensità dei profumi è accompagnata da aromi inconsueti, il sorso è potente, pieno e soprattutto sempre diverso. Però nessuna pesantezza, sempre bevibili e scorrevoli grazie alla giusta acidità. Vogliono cibi intensi, amano i contrasti, la complessità, le lunghe cotture. Possono trasformare un pasto in un esperienza. |
ContemplazioneC'è poco da dire, si chiudono gli occhi, ci si avvicina al bicchiere e si viaggia. Sono i grandi vini, che sanno raccontarsi da solo e non si dimenticano più.
Nessuna descrizione, ogni vino è una storia a sé, chiede tempo e attenzione per essere apprezzato. Da bere quando volete, con quello che volete, ma sempre senza fretta, cogliendo la magia dell'attimo. |